LA CHIESA DI S. CATERINA

MODERNA NELLA SUA ANTICHITÀ

La chiesa, ricostruita negli anni ’50, dopo il bombardamento che la distrusse nel 1943, è realizzata in tufo. Del suo progetto si curò l’architetto romano Giulio Risecco. L’ambiente interno, ad una sola navata, presenta quale elemento di rilievo la tela raffigurante Santa Caterina d’Alessandria, opera del pittore cremonese Giovanni Misani (1957). Dopo il terremoto del 2013 la struttura ha riportato lesioni sulla muratura in corrispondenza della divisione della navata centrale con l’abside. Il progetto di recupero ha visto durante gli scorsi mesi invernali architetti ed edili al lavoro per riconsegnare alla comunità la chiesa.

  • Fa parte della Diocesi Alife-Caiazzo.


LA STRUTTRA INTERNA

L'interno della chiesa di Santa Caterina è un affascinante equilibrio tra semplicità e modernità, accogliendo i fedeli in un ambiente calmo e sereno. Le dimensioni contenute della chiesa creano un'atmosfera intima e raccolta, permettendo ai visitatori di immergersi nella spiritualità del luogo. La struttura interna è caratterizzata da linee pulite e design moderno, con pareti di tonalità chiare che creano una sensazione di luminosità e spaziosità. La luce naturale filtra attraverso finestre discrete, evidenziando la semplicità dell'architettura. Al centro della chiesa, si erge un altare di media grandezza, realizzato con materiali sobri ma raffinati. La sua essenzialità si sposa armoniosamente con lo stile complessivo della chiesa. L'altare è adornato con decorazioni discrete e simboli cristiani, creando un punto focale per le celebrazioni religiose. Accanto all'altare, su uno stand elegante, trova posto la statua di Sant'Anna, raffigurata con grazia e devozione. La statua è posizionata in modo da attirare lo sguardo dei fedeli, offrendo un punto di riflessione e preghiera. Sant'Anna, celebrata con devozione il 26 e 27 luglio di ogni anno, diventa un'icona di spiritualità all'interno della chiesa. La chiesa di Santa Caterina, con la sua struttura semplice ma moderna, si configura come un luogo di culto accogliente e sereno, dove la fede si sposa armoniosamente con l'estetica contemporanea.

     

LA MADONNA DELLE GRAZIE

DETTAGLI STORICI

La chiesa divenuta Santuario Diocesano della Madonna della Grazia, si localizza lungo la via Latina che da Alife conduce verso Sant’Angelo D’Alife.Un mausoleo romano risalente al I secolo d.C., rappresenta il nucleo originario di questa chiesa. Probabilmente, in origine l’edificio doveva essere intitolato a “S. Maria ad vincula”. Del mausoleo rimane il corpo cilindrico, cui si accede tramite un lungo corridoio, coperto con volta a botte ed in leggera pendenza. Tale corridoio è congiunto al corpo della chiesa moderna da una parete con tre archi a pieno centro. I due archi laterali sono ciechi, mentre il terzo immette nell’antico corridoio che conduce al mausoleo vero e proprio. L’ambiente ha una copertura a cupola, nella quale si aprono tre spiracula. Il catino absidale, ricavato successivamente, risalirebbe ad epoca medioevale e conserva ancora un frammento di affresco che in origine doveva rappresentare il volto di Cristo con corona di spine. Esternamente, è possibile ammirare la struttura del mausoleo con le relative trasformazioni medioevali. Si nota infatti, come al catino absidale centrale si affianchino due piccole absidiole, che conferiscono alla struttura una peculiare pianta triconca. Inoltre, è possibile vedere come al cilindro originale del mausoleo in epoca post classica sia stato sovrapposto un tamburo in opera mista, attualmente sovrastato da una copertura moderna.

DETTAGLI DELLA STRUTTURA

L’edificio religioso antistante risale al 1938 su progetto di Francesco Giordani. Questo, addossato al mausoleo, si presenta a pianta rettangolare. La facciata è di ispirazione vagamente neoclassica, divisa in registri da una sequenza di lesene e capitelli dorici. L’interno ha pianta rettangolare che misura 10,40 m di lunghezze x 8,70m di larghezza. Le pareti sono suddivise in 10 lesene; il pavimento in cotto è stato sistemato nel 1991.

L’ambiente prende luce da quattro finestre sulle quali sono state collocate nel 2001 altrettante vetrate opera dell’artista Gianni Parisi che sono dono dei fedeli e sintetizzano la storia del Santuario. La statua della Madonna della Grazia, restaurata nel 2005, è stata collocata su un basamento marmoreo a sinistra dell’altare. Nella mano destra ha un seme (chicco di grano o di melograno), sul braccio sinistro troviamo il bambino Gesù (posto successivamente poiché l’originale fu rubato).

  

A destra della Chiesa troviamo la piazzetta intitolata nel 2005 a Papa Giovanni Paolo II. Qui si incontra la statua del Pontefice, pronto alla celebrazione della Santa Messa con la croce astile nella destra. Lo spazio sopraelevato costituisce un palco naturale per celebrazioni all’aperto e momenti di intrattenimento. Su tale rialzo si trova il monumentino in bronzo dedicato alla Madre della Grazia, opera dello scultore Giancarlo Offreda e dal 2021 uno spazio è dedicato al Beato Carlo Acutis, giovane ragazzo milanese morto a soli 15 anni e beatificato nel 2020.

Da settembre 2023 una reliquia del Beatoconcessa dal Vescovo di Assisi (dove risiedono le sue spoglie mortali) è stata collocata all’interno del Santuario.

Nel muro di cinta della piazzetta si trova un pozzo, la cui funzione antica era quella di dare acqua per l’irrigazione dei campi e per dissetare coloro che vivevano nell’eremo. Attualmente la festa in onore della Madonna della Grazia si svolge la terza domenica di settembre. Particolarmente forte è la partecipazione dei fedeli anche dalle zone limitrofe.

 

LA CHIESA DI S. SISTO

DOVE NASCE LA TRADIZIONE

La chiesa di S.Sisto si trova a sinistra di Porta Roma e sorge nel luogo dove, secondo la tradizione, si fermò la mula che trasportava la cassa contenente le ossa di San Sisto, donate dal Papa. La sua costruzione risale al XII secolo, ma della chiesa originaria rimangono solo piccole tracce. La struttura attuale, di fattura modesta e scarna di ornamenti, è dovuta alla ricostruzione della stessa nel 1844 ad opera di un facoltoso cittadino alifano.

  • Fa parte della Diocesi Alife-Caiazzo.

LA FACCIATA

La facciata principale denuncia il ruolo secondario della chiesa, quasi del tutto priva di ornamenti e decorazioni. La facciata è delimitata ai lati da una coppia di lesene binate sulle quali si innalza un timpano triangolare spezzato alla base e che conclude a capanna la fronte. All'interno del timpano troviamo un grande oculo strombato, sotto di esso vi è un affresco, l'immagine di San Sisto benedicente. L'accesso alla chiesa avviene tramite una gradinata ed un'unica porta, abbellita da pannelli in bronzo degli anni 90 che riproducono le storie del Santo.

L'INTERNO

L'interno, molto lineare, è a navata unica, coperta da una volta a botta unghiata ed illuminata da quattro finestre, due per lato. La zona del presbiterio è sollevata rispetto al piano di calpestio della chiesa, il tutto è evidenziato dall'arco di trionfo che divide queste due zone, impostato su due paraste addossate alle pareti laterali. Frontalmente alla porta d'ingresso, sull'area rialzata, si trova l'altare in marmi policromi al di sopra del quale vi è un affresco che ritrae il Santo. Ai lati vi sono due statue, quella del Sacro Cuore di Maria a destra, la copia di quella di San Sisto a sinistra.

La chiesa presenta un impianto planimetrico rettangolare terminante in un vano, retrostante il corpo principale della chiesa, che corrisponde alla sagrestia. Sulle facciate laterali sono ben visibili le alte finestre, due per lato, che danno luce all'interno della chiesa. Nella zona retrostante, sopra la copertura, vi è una piccola edicola con campane. Il fabbricato internamente presenta muratura continua con copertura voltata. Muratura intonacata invece per i prospetti.

CELEBRAZIONE

La facciata principale denuncia il ruolo secondario della chiesa, quasi del tutto priva di ornamenti e decorazioni. La facciata è delimitata ai lati da una coppia di lesene binate sulle quali si innalza un timpano triangolare spezzato alla base e che conclude a capanna la fronte. All'interno del timpano troviamo un grande oculo strombato, sotto di esso vi è un affresco, l'immagine di San Sisto benedicente. L'accesso alla chiesa avviene tramite una gradinata ed un'unica porta, abbellita da pannelli in bronzo degli anni 90 che riproducono le storie del Santo.

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