LA CATTEDRALE DI ALIFE

LA SUA MAESTOSITÀ E BELLEZZA ARTISTICA

La Cattedrale di Alife, intitolata a S. Maria Assunta, risale al XII Secolo. Infatti, per volere del conte Rainulfo De Quarrel Drengot III la sua edificazione avvenne tra il 1132 ed il 1135. Si ipotizza che essa sorse su preesistenti costruzioni religiose d’età longobarda e che addirittura, in precedenza, il sito fosse occupato da un tempio dedicato a Giunone.

Nel 1131 la contea di Alife era attanagliata dalla peste che decimava senza pietà la popolazione. Si racconta che il conte Rainulfo non restò con le mani in mano e cercò una soluzione per arrestare l’epidemia. Si convinse che era necessaria l’intercessione di un santo per chiedere al Signore la cessazione del contagio.

Dunque si rivolse all’antipapa Anacleto II, suo amico, per ottenere il permesso di portare nella sua Alife le reliquie di un santo. Ma Anacleto non acconsentì. Proprio in quel momento un fatto strano accadde nella basilica di San Pietro: una trave si spezzò cadendo sull’altare dove erano riposte le spoglie del pontefice Sisto I.

In attesa del ripristino dell’altare, l’urna che conteneva il suo corpo fu affidata alla custodia di Anacleto. L’accaduto fu interpretato come segno del santo stesso, desideroso di seguire Rainulfo nella sua bisognosa contea. Ciò indusse l’antipapa a consegnare, segretamente, le spoglie di Sisto I al conte. La devozione di Rainulfo e degli alifani fu premiata in breve tempo ed Alife sconfisse il morbo. San Sisto I divenne così il santo protettore della città. E la Cattedrale venne innalzata per essere la sua degna dimora.

    • Sede centrale Diocesi Alife-Caiazzo.

LA STRUTTRA ESTERNA

La facciata della Cattedrale di S. Maria Assunta si presenta con sobrie e raffinate forme di gusto neoclassico. Il portale principale è sormontato da uno stemma in marmo bianco del vescovo Puoti e da un affresco risalente al XIX Secolo. L’affresco, protetto da una cornice rettangolare, raffigura la Gloria di S. Sisto ed è a sua volta sovrastato da un’ampia finestra. Sporgono appena dalla parete quattro fusti verticali (lesene) con meravigliosi capitelli ionici intorno al portale. Alla loro sommità è sorretta la base spezzata del triangolo (timpano) che orna la facciata. Le altre due porte laterali, più basse, sono dominate da graziose finestre ovali. Anche le estremità della facciata sono armonizzate dalle lesene con capitelli ionici. La struttura si protende verso l’alto con una balaustra su cui poggiano due cuspidi a forma piramidale e al centro un’altra balaustra. Su quest’ultima due ulteriori piramidi spalleggiano la croce in ferro. La cattedrale si presenta davvero imponente: basta pensare che il campanile raggiunge un’altezza di ben 23,50 metri. E per accedere alla cella campanaria è necessario percorrere 51 gradini di una scala interna.

LA STRUTTRA INTERNA

La Cattedrale, con la sua imponente struttura a croce latina, offre un'esperienza magnifica. Le tre navate, lunghe complessivamente 58,05 metri, presentano pavimenti a scacchiera e cupolette ellittiche. Nella Cappella del SS. Sacramento, a destra del transetto, si trova un altare barocco con un dipinto dell'Ultima Cena. A sinistra del transetto, la Cappella di S. Sisto ospita le reliquie del Santo patrono di Alife, con dipinti che narrano il loro ingresso nella Cattedrale. Il Presbiterio, con un pavimento geometrico in marmo, conduce a un Coro in legno di noce lungo le pareti laterali. L'altare maggiore è dominato dall'Assunzione della Vergine, dipinto del maestro Bocchetti del 1937.

LA SUA CRIPTA NORMANNA

Dalle navate laterali si accede alle scale che conducono alla Cripta normanna del XII Secolo. La pianta della Cripta è rettangolare con volta a crociera poggiata su colonne diverse tra loro, alcune con capitelli romani ed altri medioevali. Le piccole finestrelle dai vetri colorati proiettano una luce soffusa in un ambiente candido e semplice. Un altare di marmo nero sostituisce quello originale, demolito nel 1716 durante la ricerca delle reliquie di S. Sisto disposta dal vescovo Porfirio. Infine, nella Cripta sono rinvenuti i resti di ambienti termali romani collegati alle vicine strutture delle terme del foro di Allifae.

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